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Comunicazioni in evidenza

Trasmissione flussi spese scolastiche ad Agenzia delle Entrate- contributi scolastici versati nell’ anno d’imposta 2023. Indicazioni

Data pubblicazione: 22/01/2024

AVVISO AI GENITORI

Si comunica che gli istituti scolastici sono tenuti ad inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione contenente i dati relativi alle spese per istruzione scolastica e alle erogazioni liberali ricevute e sostenute nell’anno d’imposta da parte delle persone fisiche. Con la stessa comunicazione, gli istituti scolastici trasmettono, sempre in via telematica, all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai rimborsi delle spese scolastiche e alle erogazioni liberali restituite ai soggetti persone fisiche.

La comunicazione di tali informazioni all’Agenzia delle Entrate permetterà ai contribuenti di ritrovare le spese scolastiche detraibili direttamente nella propria dichiarazione precompilata.
L’Agenzia delle Entrate specifica tuttavia che i contribuenti che hanno sostenuto spese scolastiche e/o hanno effettuato erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici, possono decidere di non rendere disponibili i dati relativi a tali spese ed erogazioni e dei relativi rimborsi ricevuti e di non farli inserire nella propria dichiarazione precompilata. È comunque possibile inserire le spese e le erogazioni per le quali è stata esercitata l’opposizione nella successiva fase di modifica o integrazione della dichiarazione precompilata, purché ne sussistano i requisiti per la detraibilità previsti dalla legge. L'opposizione all'invio all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle spese scolastiche e alle erogazioni liberali può essere fatta comunicando l'opposizione all'Agenzia delle Entrate, dal 1° gennaio al 16 marzo dell'anno successivo a quello di sostenimento della spesa e/o di effettuazione dell'erogazione, fornendo le informazioni con l'apposito modello di richiesta di opposizione

Visione integrale dell'avviso 

Bilancio sociale

Data pubblicazione: 06/07/2017

COSA E PERCHE' DI UN  BILANCIO SOCIALE DELLA SCUOLA

L’autonomia riconosciuta agli Istituti Scolastici in Italia è stata raggiunta attraverso una serie di sviluppi dell’ordinamento giuridico che possono essere datati — andando sinteticamente indietro nel tempo — a partire dal 1974 con l’introduzione dei Decreti Delegati, e poi con il primo Disegno di legge sull’autonomia nel 1978, fino alla prima normativa organica che ha introdotto la personalità giuridica e l’autonomia funzionale delle Scuole con la Legge 15 marzo 1997 n. 59, e infine con il Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275[1]. Ovviamente le innovazioni introdotte dalla Legge 13 luglio 2015 n. 107 — la cosiddetta Buona Scuola — sono ad oggi l’ultimo stadio di questa evoluzione normativa, che poi si è riverberata in tutti i settori della società, dato il ruolo fondamentale e imprescindibile dell’istruzione in ogni ambito.
 
È stata invece la Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche del 17 febbraio 2006 ad introdurre in via ufficiale l’utilizzo del Bilancio Sociale anche in ambito scolastico. Ma anche nel caso specifico di questo strumento di comunicazione e rendicontazione pubblica si è assistito ad uno sviluppo in vari passaggi, perché l’adozione del cosiddetto Bilancio sociale della scuola è stata prospettata organicamente con la diffusione della nota del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 3214 del 22 novembre 2012. In questa comunicazione infatti sono state trasmesse le Linee di indirizzo “Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa”, redatte sulla base dei suggerimenti e delle indicazioni del FONAGS (Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola), che hanno costituito la base pratico-applicativa del Bilancio sociale della scuola in quanto documento consuntivo di grande importanza. Infine, questo è stato reso definitivo con il Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013 n. 80, che all’articolo 6 comma 1 lettera d numero 1, così recita “Procedimento di valutazione. […] d) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche: 1) pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza”.
Si pone dunque, una volta esposta per sommi capi la storia evolutiva di questo “documento consuntivo”, la domanda su cosa sia realmente: in un saggio molto preciso ed attento di Angelo Paletta si legge ad esempio che “Il bilancio sociale è il principale strumento attraverso il quale la scuola può assolvere l’obbligazione sociale della creazione di valore pubblico e dare trasparenza sul modo in cui sono prese le decisioni. Da queste considerazioni appare evidente che un discorso sul bilancio sociale della scuola ha senso se trova un robusto ancoraggio nei fattori che determinano i contenuti della responsabilità (la mission), l’ampiezza della responsabilità e gli stakeholder nell’interesse dei quali la scuola è tenuta responsabile (la governance), i meccanismi attraverso i quali è chiamata ad assolvere le proprie responsabilità l’accountability. Confrontando questa definizione con il dettato di legge si possono quindi individuare facilmente alcuni punti chiave iniziali:
  • Diffusione trasparente dei risultati ottenuti da un Istituto scolastico;
  • Promozione al miglioramento del servizio offerto;
  • Rapporto integrato con la comunità di interesse della Scuola

IL NOSTRO BILANCIO SOCIALE 2016/17

IL NOSTRO BILANCIO SOCIALE 2017/18

RENDICONTAZIONE SOCIALE 2018/19

RENDICONTAZIONE SOCIALE 2019/22

 

 

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Orari - Regole

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